L’ex primo cittadino incontra la stampa e ricostruisce, dal suo punto di vista, i due anni di amministrazione di centrodestra e gli ultimi giorni che hanno portato alle dimissioni dei consiglieri.
Il primo sassolino è per il deputato Giandiego Gatta, «Non si fa così, Gatta è stato eletto per rappresentarci a Roma, non per far cadere il governo di Manfredonia». L’onorevole di Forza Italia si è assunto la responsabilità della scelta sbagliata, dichiarando di essere stato lui l’artefice dell’operazione che ha portato Rotice all’elezione, «Per cui me ne assumo le responsabilità- ha detto Gatta. Pensavamo di dar vita ad un nuovo corso politico a Manfredonia, purtroppo dopo pochi mesi ci siamo dovuti rendere conto che si andava verso una gestione molto autoreferenziale che non era partecipata, né condivisa perciò i nostri consiglieri mostravano una certa sofferenza. Si era creato un governo con figli e figliastri».
Ieri pomeriggio l’ingegnere Gianni Rotice ha convocato una conferenza stampa, trasmessa anche in diretta social, dove ha ripercorso i due anni di amministrazione e annunciato anche che si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative, «Non sono ancora arrivate le dimissioni dei consiglieri, quindi ora mi dimetto io- ha detto in conferenza. Invito tutte le forze politiche per bene a condividere un progetto, lasciando fuori chi vuole il male di Manfredonia. Con il commissariamento ci saranno nove mesi di instabilità politica, Manfredonia viene da un lungo commissariamento, questo accade in un momento particolare di progettualità. Della città non si è parlato, con i partiti si è parlato di deleghe. La rottura è dipesa da questo». Rotice ha poi parlato di un progetto di forno crematorio e di sala del commiato, un progetto «non condiviso con nessuno».
La fine dell’esperienza dell’amministrazione Rotice è stata sancita con la presentazione delle dimissioni congiunte di opposizione e Forza Italia, dei Consiglieri comunali di minoranza Massimo Ciuffreda, Raffaele Fatone, Giulia Fresca, Michele Iacoviello, Gaetano Prencipe, Francesco Schiavone, Gianluca Totaro, Maria Teresa Valente, Mariarita Valentino, del gruppo di Forza Italia Angelica Ciuffreda, Marco Di Bari, Vincenzo Di Staso e Liliana Rinaldi, e del consigliere del Gruppo Misto Adriano Carbone. La decisione è stata motivata come “Un atto coraggioso” , «che si è reso necessario in seguito alla palese constatazione che ormai erano venute meno le condizioni per una proficua azione amministrativa nel Comune di Manfredonia e anche per una sana opposizione. Queste dimissioni sono il risultato di una profonda insoddisfazione riguardo alla ‘sventurata’ gestione targata Gianni Rotice, che ha scatenato un’importante reazione all’interno della nostra comunità. Un atto coraggioso e significativo che si è reso necessario in seguito alla palese constatazione che ormai erano venute meno le condizioni per una proficua azione amministrativa nel Comune di Manfredonia e anche per una sana opposizione».