Agenzia Valerio

Partita anche una petizione per sostenere la battaglia della storica volontaria della cittadina garganica, che da anni custodisce numerosi cani, il 31 dicembre i cani dovrebbero essere trasferiti.

“Antonietta Torelli è una volontaria della provincia di Foggia che da anni accudisce 150 cani in totale libertà.  Si è sempre gestita da sola facendo sterilizzare tutti i cani curandoli e tenendoli al massimo senza box-gabbie”. Si legge in una petizione lanciata attraverso change.org.

La stessa volontaria ha scritto sui social un lungo post in cui sostiene che “dopo tredici anni il Comune di San Marco in Lamis (che per i 150 cani del rifugio oltre ad un altro centinaio presenti sul territorio, retribuisce alla mia Associazione Arca di Noè, 1.600,00 € mensili), ha decretato che queste creature verranno deportate in canile alla modica cifra di 208 mila euro stanziati miracolosamente  per il randagismo”. Insomma l’amministrazione guidata da Michele Merla sta provvedendo a trovare una sistemazione diversa per i randagi di San Marco in Lamis interrompendo il finanziamento alla volontaria.

A sostegno del rifugio di Torelli scrive a il Fatto del Gargano Vincenzo Campidoglio, fondatore dell’associazione “Orme sul Cuore odv”. “Chiedo aiuto a voi del posto per portare a conoscenza di tutti, quanto accade in questo momento delicato, il comune di San Marco ha deciso di sperperare i soldi pubblici, 200 mila euro, per costruire un canile-lager. Quando c’è già un rifugio che, ospita 150 cani .Il rifugio è gestito dalla volontaria Torelli. Il comune paga l’affitto del terreno ed ogni mese paga il cibo per i 150 randagi raccolti sul territorio-si legge nella ricostruzione di Campidoglio. Entro il 31 dicembre Antonietta Torelli dovrà lasciare il rifugio da lei costruito con fatica e sudore per dar posto a chi ha vinto la gara di appalto “Enpa “. Antonietta gestisce con delega sul territorio le adozioni per conto del comune di San Marco in Lamis da diversi anni. Antonietta per portare avanti il rifugio ha dilapidato i suoi averi e vive senza un euro per far vivere o adottare un randagio. Tutto questo non può essere una soluzione giusta a discapito dei 150 pelosi. Oggi liberi e l’anno nuovo dovranno vivere in una cella .Oggi vivono in  un terreno e ogni cane ha la sua cuccia ed libero di stare all’aperto (foto). Dall’anno nuovo saranno  in cella e li dovranno morire”.

Sono già 1.897 le firme a sostegno del rifugio di Torelli nella piattaforma di change.org.

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