Che cosa succederà nei prossimi mesi? Che effetti avrà la scelta del sindaco di allargare la maggioranza? Chi è rimasto all’opposizione? Sono numerosi i punti interrogativi legati all’attuale momento politico e alle prossime alleanze per le elezioni.
“Quello che è accaduto in queste ultime settimane è da leggere in chiave elettorale”, sostengono in molti commentando il cambio, o allargamento (punti di vista), della maggioranza a sostegno dell’amministrazione Crisetti. C’è chi invece, senza giri di parole, ha già ribattezzato il nuovo corso come la maggioranza Crisetti-Mangiacotti, uno schema allargato ai civici che guarda direttamente al 2024. Come dichiarato nell’accordo di fine consiliatura: “Questa nuova fase di alleanze, non vuole soltanto concorrere al prossimo governo locale, ma si pone l’obiettivo di svolgere un ruolo di primo piano rappresentativo nel Gargano, nella Capitanata e nella Puglia”, scrivono Partito Democratico, San Giovanni Rotondo Popolare, Unione di Centro e Partito della Città.
Maggioranza nuova o allargata? Il consigliere Gaetano Cusenza, che proprio non accetta l’idea di trovarsi dall’altra parte dei banchi della maggioranza, continua a criticare fortemente la decisione di chiudere al traffico non autorizzato viale Padre Pio, nei pressi del Poliambulatorio, “La ZTL danneggia la Casa Sollievo della Sofferenza. Non ha senso fare i Consigli Comunali in difesa dell’Ospedale di Padre Pio e poi emettere questi provvedimenti”- sostiene con forza. Per la sua collocazione però non ha dubbi: “Quale è stato il motivo per cui hai aperto alle minoranze? Non c’era bisogno, hai già 11 Consiglieri di Maggioranza. Perché non hai chiesto anche a noi di firmare il documento di rilancio?”- scrive sui social rivolgendosi direttamente a Michele Crisetti, che però non risponde. Anche al consigliere Antonio Pio Cappucci non è piaciuto il comportamento del sindaco, o forse non si aspettava un esito simile ai documenti di critica e alla mancata presenza in Consiglio comunale, il consigliere sta valutando di fare un video messaggio proprio per rispondere al sindaco, e per adesso dice di essere “rammaricato per quello che è accaduto” e rivendica la sua azione politica certo di essersi mosso solo “per questioni che riguardano i cittadini e non per altro”.
Il sindaco rimanda l’intervista con il nostro giornale, “prima devo chiudere tutti i passaggi di questa vicenda”- ci dice motivando la sua decisione . Aspettando l’intervista ci dobbiamo accontentare delle sue dichiarazioni diffuse in un video in cui spiega i motivi delle ultime scelte politiche che hanno allargato la maggioranza a Giuseppe Mangiacotti, Michele Centra e Giuseppe Miglionico. Intanto è stato nominato il quarto assessore all’urbanistica di questa legislatura, l’architetto Lucia Palladino, inizialmente si era sparsa la voce di un incarico per l’ex assessore della giunta Cascavilla, Rossella Fini, scelta che avrebbe maggiormente evidenziato lo spostamento della maggioranza nel nuovo assetto politico, la scelta è ricaduta su Palladino, certamente meno inquadrabile politicamente e meno presente nel mondo dell’associazionismo locale da quando ha abbandonato la carica di presidente di Legambiente diversi anni fa.
Il M5s resta fedele a se stesso, che, insieme alla Lega di Mauro Cappucci, rimane saldamente all’opposizione, anche se la pentastellata Nunzia Palladino dovrà, prima o poi, affrontare il tema delle alleanze, o lei o chi per lei. Le spinte per un accordo con il centro sinistra arrivano da diversi fronti, vista l’importanza della città per essere il paese di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle. Critica senza se e senza ma la scelta del Pd l’ex ,e primo dei non eletti in Consiglio, Matteo Pio Placentino, adesso vicino all’attuale assessore Pasquale Chindamo con cui condivide il progetto politico-culturale di In.. Formazione. “La storia politica di San Giovanni Rotondo dimostra che ribaltoni e cambi di squadra in nome dei cittadini hanno portato solo a fallimenti e poco più. Operazioni che sono sempre state fatte dagli stessi personaggi”, ha detto Placentino, una dichiarazione che delimita anche le possibili alleanze per il futuro.
Insomma in questo scenario non si può non tenere conto del voto per il rinnovo del Consiglio comunale che ci sarà nel 2024, e in politica un anno è poco, anche se può succedere di tutto.