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“Caro Sindaco, mi ha colpito particolarmente una sua riflessione in cui afferma il principio secondo cui «il consigliere comunale è libero e può scegliere come spendere il proprio mandato»; credo che la sintesi più nefasta della politica sangiovannese degli ultimi decenni sia tutta qui”. Scrive Morcavallo.

“Cambiare opinioni, idee, posizioni, è a volte segno di intelligenza, e, in alcune situazioni eccezionali, un fatto giustificato. Diverso è quando diventa prassi a orologeria o espediente per tirare a campare”. Esordisce così Nicola Morcavallo (foto) dirigente provinciale e commissario cittadino di Fratelli d’Italia, in una nota a commento dell’intervista rilasciata al nostro portale dal sindaco Michele Crisetti.

“Ai primi segnali della crisi amministrativa era partito il conto alla rovescia del momento in cui avremmo sentito, da parte di un sindaco tanto in difficoltà da implorare aiuto ai suoi avversari, il solito interessato richiamo alla “responsabilità”. Nessuno stupore, dunque, rispetto alla pronta risposta ricevuta; solo l’amara constatazione che tra i banchi dell’aula consiliare c’è, salvo eccezioni, chi si colloca in un transitorio spazio politico in attesa degli eventi.

La travagliata amministrazione Crisetti ha dato vita a un caotico andirivieni in cui non si capisce se la precedenza sia a “destra” o a “sinistra”; un traffico di consiglieri da una sponda all’altra che, andrebbe, questo sì, regolato con una “ZTL” in cui a vigilare dovrebbe esserci un primo cittadino capace di imporre “divieti di transito” e indicare la giusta via secondo il mandato elettorale. Così non è; addirittura a sentirsi in sosta vietata sono stati consiglieri stessi di una ormai defunta “maggioranza” di centrosinistra.

Caro Sindaco, mi ha colpito particolarmente una sua riflessione, apparsa nell’intervista rilasciata oggi al Fatto del Gargano, in cui afferma il principio secondo cui «il consigliere comunale è libero e può scegliere come spendere il proprio mandato»; credo che la sintesi più nefasta della politica sangiovannese degli ultimi decenni sia tutta qui.

Quello che raccogliamo è il frutto di una politica orfana di etica, di programmi e, soprattutto, di rispetto della volontà popolare. Scontiamo l’assenza di una chiara visione dei bisogni presenti e del futuro della comunità. È la logica dei numeri ammassati per trovare di volta in volta la quadra, piuttosto che l’arte di mediare per governare. Una delle peggiori caratteristiche del centrosinistra che puntualmente vediamo all’opera: si uniscono in assembramenti arcobaleno, vincono, si scannano, rimescolano le carte e poi falliscono.

Dopo ogni tornata elettorale ci rendiamo conto che sono sempre meno i cittadini animati dal desiderio di influire nelle scelte di rappresentanza attraverso il voto. Non è solo semplice disaffezione, ma un profondo disgusto della politica; un rifiuto morale che favorisce, inevitabilmente, certi piccoli gruppi di “potere”, il cui scopo è quello di mantenere il pieno controllo grazie al proprio tesoretto di voti. Non votando, o continuando ad alimentare il consenso dei soliti noti, facciamo il loro gioco, diventiamo loro complici.

Il “resto a casa”, il “piuttosto vado al mare” o, peggio, “voto tizio perché mi è compare”, sono esattamente le chiavi che consentono agli artefici di ripetuti fallimenti di aprire e chiudere le porte di Palazzo di Città a proprio piacimento. L’ennesimo tira e molla politico di questi mesi convulsi, risoltosi con il più classico dei pastrocchi paesani, difficilmente porterà a qualcosa di positivo. Abbiamo davanti a noi dodici mesi, un tempo che probabilmente ci regalerà altre penose sceneggiate, ma che utilizzeremo per presentare il nostro progetto per una Città che merita altri interpreti e scenari più dignitosi.

E lo faremo ben consci di essere i rappresentanti locali della principale forza di governo nazionale, che ci è vicina attraverso i suoi più importanti esponenti istituzionali. Orgogliosi di essere quella Destra di fronte alla quale non hanno altra risposta se non quella di cercare le più innaturali delle alleanze pur di sconfiggerla.

Aperti al dialogo, ma attenti più che mai agli appetiti di tanti avventurieri interessati; nel nome di un impegno costante e maturo; nel segno della nostra Identità che non svenderemo a nessuna logica elettorale che non ci veda presenti e riconoscibili, ribadiamo il nostro impegno all’interno del centro destra unito per San Giovanni Rotondo. Noi siamo pronti ad accettare questa sfida!”. Conclude il dirigente di centro destra.

Autore

Kronos Bar

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