Una crisi lunga cinque mesi, partita a settembre del 2021, che ha portato al cambio di tre assessori su cinque, il sindaco non si sottrae alle nostre domande e analizza quello che è accaduto in questo lungo periodo.
In più occasioni durante questa lunga crisi amministrativa, conclusasi con il cambio di giunta, abbiamo cercato di intervistare il sindaco, senza successo. Dopo l’annuncio ufficiale del cambio di tre assessori riusciamo ad ottenere l’appuntamento. Michele Crisetti è nella sua stanza a Palazzo San Francesco con il presidente del Consiglio Salvatore Ricciardi e discute del prossimo Consiglio comunale e delle interpellanze, prima di concentrarsi sulle nostre domande. Durante la nostra conversazione veniamo interrotti spesso, da qualche dipendente comunale in cerca di una firma o da qualche consigliere comunale, che, dalla mascherina, saluta il primo cittadino fermandosi sul margine della porta. Crisetti dopo ogni interruzione riprende il filo della discussione.
Fosse dipeso dal sindaco questa crisi non ci sarebbe mai stata e non avrebbe mai cambiato assessori?
«Questa è la domanda più importante, il cuore dell’intervista (sorride). Ovviamente un sindaco quando nomina una squadra pensa che quella possa essere la migliore e durare fino alla fine della legislatura. In questo caso il cambio di giunta è avvenuto perché sono cambiati gli equilibri interni alla maggioranza, sono subentrate nuove dinamiche… »
…Quali equilibri sono cambiati?
«È cambiata la composizione dei gruppi consiliari, è nato il Gruppo Misto, qualche gruppo ha perso qualche consigliere, è cambiata anche la composizione di Res (gruppo politico di Gaetano Cusenza, ndr). Insomma, sono successe parecchie cose in questi mesi».
Il sindaco ha gestito la partita politica in questi mesi o ha subito?
«Ho cercato di ricomporre innanzitutto un clima sereno, ho cercato di parlare apertamente con tutti i consiglieri comunali di maggioranza. “Pancia a terra e lavorare”, dico adesso. Nel senso che non possiamo più permetterci altre discussioni o crisi, abbiamo solo due anni e mezzo e abbiamo molti progetti ancora da realizzare. Ho cercato di dire queste cose, ecco. Poi dalla nuova composizione del consiglio, dai nuovi numeri sono nate le proposte dei nuovi assessori… »
Questo tranne per la nomina di Giuseppe Siena, che è una scelta interna del Pd…
«Il Pd ha fatto un ragionamento interno che ha portato alla scelta di Giuseppe Siena, anche per rafforzare la giunta su una delega molto importante, quella del bilancio. Un settore dove ci sono tante cose da fare per riuscire ad arginare spese inutili e cercare di aumentare gli introiti anche attraverso il corretto versamento dei tributi».
Neanche in questo caso ha subito?
«Direi di No. Come le dicevo è stata una scelta per rafforzare».
Un “Super assessorato” a Matteo Masciale, in un articolo abbiamo definito così la scelta delle deleghe che sono state attribuite all’esponente del Pd, condivide?
«In realtà tutti gli assessorati sono “Super”, dipende dall’impegno che si mette. Nel caso specifico è un assessorato che dovrà occuparsi di cose importanti, come è importante anche l’assessore al turismo, o altro. Questo sicuramente carica di responsabilità il partito e lo stesso assessore».
All’urbanistica è stata nominata Antonella Barbano, una professionista che vive a Roma ed è fuori da qualsiasi meccanismo politico, non le sembra la dimostrazione della frattura tra i cittadini e la politica?
«Vive molto di più nella nostra città che a Roma. È stata fatta una scelta di affidarsi ad un tecnico che non possa avere conflitti di interesse con il territorio. L’urbanistica è un fatto molto delicato, una professionista seria che non ha interessi personali, è quello che serve per la nostra città».
Nel documento che annunciava la crisi, a firma del Gruppo Misto, si evidenziavano anche delle critiche direttamente a lei, vi siete chiariti? Avete risolto anche questi problemi?
«Direi di si. Non ho condiviso alcune critiche, certo. Adesso credo sia più importante la consapevolezza di tutti i consiglieri che non è il momento per determinare la fine di questa Amministrazione comunale. Come le dicevo prima in questi mesi ho cercato di sciogliere tutti i possibili nodi e di dissipare timori e incomprensioni. Cercando anche di capire il punto di vista di tutti».
Dopo cinque mesi di crisi e il cambio di tre assessori come ne esce la maggioranza?
«Serena. La consapevolezza che ci sono cose importanti da realizzare per i cittadini, e il poco tempo che abbiamo, hanno prevalso su qualsiasi altra incomprensione».