Il collettivo politico BibliOn e altri gruppi politici del territorio hanno organizzato un banchetto in piazza a Manfredonia per protestare contro la promozione della raccolta firme promossa sui social dal sindaco Gianni Rotice.
Il collettivo politico BibliOn annuncia che, con altre realtà politiche del territorio sensibili al tema, uniscono le voci in opposizione alla promozione atta dal comune della città di Manfredonia inerente alla raccolta firme per la legge di proposta popolare che, in deroga alla 194, vuole introdurre un dispositivo violento ed abusante nei confronti delle persone che decidono di praticare IVG (interruzione volontaria di gravidanza).
La proposta di legge recita: “all’art. 14 Legge 22 maggio 1978, n. 194, contenente “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”, si aggiunge il seguente: “comma 1-bis. Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria della gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”.
La deroga vorrebbe normalizzare questa forma di ricatto emotivo e violento, di manipolazione e strumentalizzazione del senso di colpa. Proposte che, ciclicamente, ci vengono propinate dai vari movimenti “pro vita”. Ignorando inoltre, totalmente e senza interesse alcuno, che non sono solo donne cis a necessitare di accesso all’IVG in maniera libera e sicura ma tutte le persone dotate di utero. Ci si dimentica come al solito di quella che è tutta la comunità Queer. Ricordiamo che la Regione Puglia è al secondo posto per strutture e medici obiettori di coscienza, esistono già difficoltà enormi per un corretto e sicuro accesso alla sanità pubblica e questo aggraverebbe una già atroce situazione.
Che il sindaco si smarcasse dalla responsabilità utilizzando la retorica dell’esercizio democratico non ci illumina su niente. Anzi, sappiamo fin troppo bene che dietro la presunta neutralità di parole generalmente condivise e retoricamente concilianti, come la “legalità” o la democrazia si nascondono interessi sostanziali e atti politici ben precisi. Questa volta dei più biechi e conservatori. L’ultimo disperato tentativo di un sindaco in astinenza di consensi atto a ricompattare i cocci di un’amministrazione fallimentare. Il corpo femminile si trova nuovamente sotto ai riflettori solo ed esclusivamente in ottica propagandistica e restrittiva: acquisisce maggiore importanza la coscienza morale piuttosto che la libera scelta di una donna adulta e consapevole. Veniamo trattate come se non possedessimo la consapevolezza, o fossimo carenti di una presa di coscienza sufficiente a non scegliere questa strada. Esprimiamo con forza la nostra contrarietà ad ogni retorica del dolore che voglia rappresentare sempre e comunque la donna come vittima e quindi senza libertà di scelta. Uniamoci in piazza, confrontiamoci e sosteniamoci contro l’ennesima pagliacciata politica che si fa bella sul nostro sangue. Venerdì 13 ottobre, ore 17:30 in piazza del Popolo a Manfredonia.