Il circolo “Lo Sperone” condivide la richiesta dei commercianti del centro storico, «è l’unico modo per rigenerare il nostro borgo antico».
L’associazione ambientalista Legambiente di San Giovanni Rotondo manifesta il proprio consenso alla richiesta dei commercianti e dei ristoratori del centro storico che chiedono, all’amministrazione comunale, di valutare l’ipotesi della chiusura al traffico di Corso Regina Margherita, dopo aver terminato i lavori di Rigenerazione urbana, «Riprendendo quel lungo cammino di condivisione con i residenti delle scelte per rendere il nostro centro storico vivibile e accogliente. Dalla sua nascita Legambiente ha sempre mantenuto la sua sede nel centro storico e cerca di spingere la comunità ad un passo importante verso la sostenibilità, sostenibilità che passa da condivisione e progettualità condivisa, in modo particolare sul futuro e visione strategica delle strade del borgo antico, il recupero degli spazi e dei monumenti come l’ex ospedaletto di Padre Pio, al posto del quale trent’anni fa si pensava di costruire appartamenti». Scrive Legambiente.
«I centri storici vivono se animati da iniziative, dalla vivacità dei residenti e da turisti che frequentano i luoghi, è questo l’unico modo per rigenerare il nostro borgo antico. Né è un esempio l’appuntamento annuale della fanoje al mulino. Tutte le piccole fanoje, ad esempio, un tempo erano momenti di convivialità e riti comunitari estremamente partecipati-aggiungono i volontari del circolo Lo Sperone».
«Le città, i centri storici, vivono se recuperano la funzionalità di luoghi di aggregazione sociali, strade e stradine rinascono se liberate dalle auto parcheggiate, questo può sicuramente aiutare i commercianti che oggi, con la richiesta di chiudere al traffico, dimostrano una visione estremamente lungimirante: l’iniziativa dei commercianti sgombera il campo dal fatto che arrivare sotto il negozio con la propria auto (ammesso che si trovi parcheggio) faciliti il commercio. Lo shopping nei centri urbani è il passeggio piacevole per le vie del centro per fare acquisti. Un’isola pedonale deve sempre riuscire ad essere accogliente e attrattiva, luogo di aggregazione, bella vetrina delle attività commerciali e spazio culturale e servizi. Mentre le piazze artificiali dei “centri commerciali” sono una brutta copia di questo principio. E aggiunge Legambiente, per questa ragione vanno ripensati interventi di riqualificazione di Corso Umberto, isola pedonale “trascurata”. Auspichiamo che l’assessore alla viabilità, il sindaco e tutto il consiglio comunale diano ascolto, aprano un confronto sulla grande opportunità che rappresenta questa decisione sia per i commercianti che per i residenti cui bisogna, tuttavia, dare soluzioni alternative di parcheggio e soprattutto, all’intero centro storico, costruire una alternativa alle “deprimenti” vetrine con le macchinette distributori di cibo e bevande spazzatura». Conclude Legambiente.