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“L’auto finita nel filmato dei carabinieri in quei giorni non era in uso al mio cliente”, è la precisazione contenuta in una nota inviata dal legale di un noto commerciante sangiovannese.

Nelle immagini delle intercettazioni ambientali, diffuse dal comando dei carabinieri della Provincia di Foggia inerenti all’operazione antidroga denominata “Dea”, che ha portato a sette arresti nella città di San Giovanni Rotondo ,viene ripresa anche un automezzo da lavoro  che il conducente utilizza per rifornirsi di droga (in foto).

“Il furgone, per colore e marca, è riconoscibile e riconducibile all’attività del mio assistito- scrive in una nota l’avvocato Tommaso Dimartino– da quando sono state pubblicate quelle immagini in molti, compresi parenti più stretti residenti fuori città, stanno chiedendo spiegazioni. Si precisa, a tutela dell’onorabilità del commerciante, che nei giorni in cui i carabinieri controllavano i soggetti, poi colpiti da ordinanza di custodia cautelare, il mezzo non era in uso al mio assistito, ma era in assistenza meccanica presso un’autofficina della città, pertanto, in modo improprio è stato adoperato per l’acquisto di sostanze stupefacenti da chi era in possesso delle chiavi del mezzo”.

“Ovviamente le immagini diffuse dai carabinieri  risultano diffuse nel rispetto e tutela della dignità delle persone sottoposte ad indagini e di chi si riforniva di sostanze, il problema riguarda la riconoscibilità del mezzo di trasporto adoperato per il lavoro dal mio assistito, che è riconoscibile anche perché non particolarmente in uso nella città e per il suo colore”, conclude l’avvocato Dimartino.

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