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Incontro con le OP nella sede di CIA Capitanata: “Troppo potere a Napoli e alla parte industriale” “Solo a noi il rischio d’impresa, a loro il profitto: si fissino i prezzi, dobbiamo sapere se ne vale la pena”.

“Sul pomodoro è ora di dire basta: servono patti chiari sui prezzi riconosciuti ai produttori da fissare prima che inizi la campagna; occorre una revisione dell’OI, l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro Centro-Sud oggi schiacciata totalmente sulla voce e il potere della parte industriale e del Napoletano; serve trasparenza sulle indicazioni dell’OI riguardo alla ormai consueta proposta di ridurre le superfici coltivate del 10%, poiché quella indicazione, di fatto, viene sconfessata sul campo proprio dalla parte industriale a seconda delle convenienze del momento. I giovani produttori della provincia di Foggia, ma anche i veterani, sono stufi di questi giochetti: siamo imprenditori, produciamo annualmente circa 23 milioni di quintali di prodotto, abbiamo diritto di sapere per tempo se ci conviene piantare pomodoro e continuare a investire in quell’oro rosso che, alle attuali condizioni, è oro soltanto per la parte industriale, mentre per noi assume il significato di lacrime e sangue”.

Sono questi i punti della netta e decisa presa di posizione espressa dai produttori di pomodoro ieri, lunedì 29 novembre 2021, durante l’incontro con le OP della provincia di Foggia (Organizzazioni di Produttori) svoltosi nella sede di CIA Agricoltori Italiani Capitanata. L’incontro era stato chiesto da un gruppo di giovani imprenditori agricoli associati all’organizzazione sindacale in allarme per le prospettive che sembrano prefigurare un forte innalzamento dei costi per la prossima campagna del pomodoro 2022.

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