“Il quadro è mutato, mai così tanti investimenti, se non ora quando?”. La nuova superstrada, “soluzione che garantisca tempi certi, meno disagi, più collegamenti tra le aree”.
“Per la nuova Superstrada del Gargano, crediamo si debba scegliere la soluzione più funzionale al raggiungimento di tre obiettivi: collegare nel migliore dei modi comuni e località garganiche comprese le aree interne; realizzare l’opera nel minor tempo possibile; e, infine, programmare i lavori in modo che si riducano al minimo gli eventuali disagi per i cittadini e i turisti, con particolare riguardo ai mesi di punta dei flussi turistici”.
È Bruno Zangardi (in foto), presidente del Consorzio Gargano Ok (che annovera al suo interno operatori turistici di Rodi Garganico, San Menaio, Peschici, Vieste, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Torre Mileto), a intervenire nel dibattito pubblico sulla nuova Strada Garganica, un’opera che sarà realizzata da Anas e per cui saranno investiti 850 milioni di euro.
“Ad oggi- ha aggiunto Zangardi- la rete viaria e il sistema dei trasporti, in relazione al turismo e allo sviluppo di tutta l’area, necessitano di essere profondamente innovati e ripensati. Il Gargano deve ancora diventare un sistema di reti che facilitino non solo il raggiungimento più agevole e sicuro delle sue località, ma che rendano più semplici le interconnessioni, gli scambi e la collaborazione tra le sue stesse comunità”, ha spiegato il presidente del consorzio.
“In questo senso, l’aeroporto di Foggia non è affatto un’ossessione, ma un moltiplicatore di opportunità. Qualche tempo fa, un buyer americano che abbiamo ospitato nelle nostre strutture ce lo ha detto chiaramente: qualora aveste un aeroporto pienamente funzionante su Foggia, riusciremmo a convogliare sul vostro territorio centinaia di migliaia di turisti in più. Questo ci ha detto. Servono visione e volontà politica, e non sarebbe affatto male utilizzare il metodo del dibattito pubblico per arrivare a una soluzione meditata, discussa e concertata come avverrà per la nuova Superstrada del Gargano. Perché no? Ci permetterebbe di valutare in modo serio criticità, punti di forza, documenti e dati alla luce di un quadro profondamente mutato dalla mole straordinaria di investimenti previsti di qui ai prossimi 10 anni. Se non ora, quando?”.
“La Provincia di Foggia può svolgere un ruolo fondamentale nella governance dei processi di sviluppo che interesseranno la Capitanata d’ora in avanti. Può farlo perché, avendo al proprio interno tutte le Amministrazioni comunali delle diverse aree, è il soggetto che ha una visuale a 360 gradi sulla necessità di integrare i territori. Foggia, il Gargano e le cinque città più grandi della provincia sono il fulcro del rilancio: è in quel ‘quadrilatero’ che opera il maggior numero di imprese di ogni settore. Il turismo e l’agroalimentare sono un ‘hub’ naturale per la transizione ecologica, ‘l’industria verde’ sulla quale innestare processi di innovazione che diano lavoro, reddito e futuro ai giovani e non solo a loro”.