Si è svolta ieri, domenica 14 aprile, la marcia per la pace, vietato l’arrivo dinanzi l’aeroporto militare, numerose le associazioni che hanno aderito.
Circa 500 le persone che hanno partecipato all’iniziativa pacifista. Anche quest’anno i vertici militari hanno vietato, per motivi di ordine pubblico, l’arrivo dinanzi all’ingresso dell’Aeroporto militare, luogo che aveva caratterizzato il momento finale delle prime otto edizioni della marcia.
La decisione è apparsa ingiustificata per il Coordinamento Capitanata per la Pace, che denuncia: “Le tante persone, associazioni ed organizzazioni presenti a questa manifestazione utilizzano notoriamente pratiche pacifiste e per questo considerano legittima la richiesta di manifestare per un immediato ‘cessate il fuoco’ dinanzi all’ingresso della base di Amendola. Il popolo della pace non può rappresentare un problema di ordine pubblico per cui riteniamo ingiustificata la decisione”.
La Marcia Emmaus-Amendola ha superato le dieci edizioni. L’appuntamento è ormai noto anche oltre i confini provinciali e regionali, prova ne sia l’adesione di importanti sigle nazionali come quelle di Assopace Palestina, Operazione Colomba, Pax Christi, Peacelink, Un ponte per.
La partenza poco dopo le ore 9 e, come sempre, avvenuta presso la Comunità Emmaus, in località Torre Guiducci. La manifestazione si è aperta con un intervento da Milano di Moni Ovadia, uomo di teatro, intellettuale e pacifista ebreo. Il percorso a piedi, per 9 km, in prossimità dell’aeroporto militare Amendola, base NATO che ospita i costosissimi F35, potenzialmente armabili con missili a testata nucleare e struttura di comando e controllo dei famigerati droni, “armi disumanizzate e disumanizzanti”.
Durante la marcia alcune soste sono state animate dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Volta di Foggia, dal gruppo dei e delle digiunanti dell’Arca e dalla Rete dei Comitati per la pace di Puglia.