Agenzia Valerio

“Restare ancorati alla cultura, alla musica popolare, alle tradizioni. La musica è strumento per vivere e restare. Un festival che stimola ad immaginare, a costruire, ad imparare che la bellezza del paese è ricchezza e non possiamo perderla”, spiegano  gli organizzatori.

“Cura dei luoghi – spiega il direttore artistico il maestro Antonio Pizzarelli nella presentazione di questa edizione del Carpino in Folk- significa anche farsi carico delle verità drammatiche, quelle che tutti vorremmo tacere o edulcorare, nascondere o rifiutare in ogni modo. L’avere cura è un paradigma etico, morale, estetico. Cura significa avere attenzione per le persone, per i rapporti, per i legami. La cura ha una visione globale del corpo, del corpo-paese, del corpo-comunità e dell’alterità che al corpo si accosta. Il Restare non è un invito all’immobilismo, ma è solo il tentativo di problematizzare e storicizzare le immagini-pensiero del rimanere come nucleo fondativo di nuovi progetti, di nuove aspirazioni, di nuove rivendicazioni”.

Il programma del Carpino in folk  parte il 7 agosto ,alle 21:00 in largo San Nicola, con presentazioni letterarie, proiezioni di documentari e workshop. A seguire ‘Donnë che sta’ ‘ffacciatë a ‘ssa fënèstrë / La serenata d’amore nel Gargano’ e i concerti della tradizione con ‘I Cantori di San Giovanni Rotondo’, ‘I Cantori di Carpino’, ‘Tarant Folk’, Giuseppe e Marco Di Mauro, ‘Le Indie di quaggiù’. Martedì 8 agosto in piazza del popolo dalle 21:30 laboratori di tarantella del Gargano a cura di Rosario Nido e di chitarra battente con Andrea Resce. Subito dopo opening act con Tittomë, con il progetto ‘chi sonä e cantä no nmórë majï’ e la musica di ‘Africa Unite’ e dj Farrapo. Sempre in piazza del popolo, il 9 agosto, dalle 21:30 ci saranno Bandakadabra, Roy Paci & Aretuska, e ‘Accipiter – Festival dell’amicizia’ con Accettura Folk Festival. Gran finale il 10 agosto in piazza dalle 21:30 con X Darawish, Antonio Castrignanò e I Cantori di Carpino.

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Kronos Bar

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