"La Puglia è l'ultima regione in Italia per utilizzo degli aiuti europei in Agricoltura e l’unica a dover, in assenza di deroghe, restituire oltre 95 milioni di euro - fa da contraltare lo straripante entusiasmo del presidente Michele Emiliano che spara numeri che farebbero della Puglia un ‘modello virtuoso’ per l’utilizzo dei Fondi Europei". Dichiara Raffale Fitto che interviene sulla nota stampa divulgata nella gioranta di ieri dalla Regione Puglia.
"Ma veniamo alla realtà dei fatti - spiega Fitto - la Regione calcola una spesa certificata, che Emiliano fa ammontare al 70%, su 4,5 miliardi di euro anziché sui 7 miliardi originari dei Programmi comunitari(FESR e FSE) assegnati alla Puglia per il periodo 2014-2020 e sui quali andrebbe calcolata la spesa certificata, ma in questo caso scenderebbe sotto il 45%, ovvero al di sotto della media nazionale.“
"Per essere chiari la Regione Puglia non calcola la spesa certificata sull’intero ammontare dei Fondi europei assegnati, ma sottrae a questa cifra i fondi nazionali del co-finanziamento che sono serviti alla Regione, l’estate scorsa, per l’emergenza covid. Per questo la Puglia che aveva, appunto, globalmente 7 miliardi, con la riduzione del co-finanziamento (proprio per la riprogrammazione post-covid) ha visto il totale delle risorse dei Programmi comunitari scendere a 4,5 miliardi. Quindi non c’è davvero nulla di entusiasmante - conclude Fitto - piuttosto Emiliano ci dica come intende accelerare la spesa del Fondo di Sviluppo e Coesione e tutte le altre tutte le altre risorse nazionali per le quali la Puglia si colloca agli ultimi posti, come dimostrano i dati della Ragioneria dello Stato che, al 31 ottobre scorso, certifica un avanzamento della spesa dei FSC (Fondi Sviluppo e Coesione) al 3%”.